Riduzione dell’incidenza di fibrillazione atriale come complicanza dell’infarto miocardico acuto
E’ stato condotto uno studio longitudinale riguardante 2.596 persone di un’area metropolitana con infarto miocardico acuto (IMA) e senza precedente fibrillazione atriale, ricoverate in ospedale tra il 1990 ed il 1997.
Il 37% dei pazienti ospedalizzati ha sviluppato fibrillazione atriale.
E’ stata osservata una marcata riduzione nella percentuale dei pazienti che hanno sviluppato la fibrillazione atriale nel tempo (18% nel 1990 ed 11% nel 1997).
I pazienti ospedalizzati nei più recenti studi hanno mostrato un rischio significativamente minore di sviluppare la fibrillazione atriale rispetto ai pazienti ospedalizzati nel 1990.
Di norma la fibrillazione atriale nel corso di IMA ha un effetto prognostico sfavorevole.
I risultati di questo studio di comunità indicano una riduzione nell’incidenza della fibrillazione atriale, che complica l’infarto miocardico acuto.
Goldberg RJ et al, Am Heart J 2002; 143: 519-527
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